lunedì 28 settembre 2015

Tatuaggi... pari o dispari?

Ancora tanta gente spesso ci chiede quale sia la storia dei tattoo dispari, da cosa derivi e il perchè; altri invece affermano con sicurezza che una volta iniziati a farsi tatuare, poi i tatuaggi sul proprio corpo non dovranno mai essere pari, tutto questo perchè nella maggior parte dei casi dovrebbe portare 'sfiga' oppure per altre assurde dicerie.

 Il problema è che spesso le persone a questi luoghi comuni ci credono per davvero e a volte si rinuncia al secondo tatuaggio (perchè bisognerebbe prima trovare un terzo da fare) , oppure, per gli stessi motivi se ne aggiunge un'altro magari a caso per portare il numero a dispari.

Ora ognuno è libero di fare e credere a ciò che vuole, la nostra intenzione dunque è quello di provare a spiegare logicamente come è nata la storia dei tatuaggi dispari, che in realtà è una storia molto semplice:

Si dice che molti marinai già a inizi XIX secolo, al loro primo viaggio si tatuassero prima della partenza, in un certo senso sperando di essere protetti da quei tatuaggi e considerandoli quasi dei portafortuna,essendo poi lontano dalla famiglia e in balia del mare, poi una seconda volta arrivati a destinazione, e infine una terza ritornati a casa; quindi nei viaggi successivi il tatuaggio veniva fatto all' arrivo e al ritorno(di conseguenza ad ogni rientro il numero è dispari), e non averli più dispari equivaleva a non aver più fatto ritorno a casa dopo un viaggio, quindi logicamente doveva portar male.....

Ragazzi e Ragazze quindi se non siete marinai e non vi tatuate per i motivi appena descritti, ma semplicemente il numero dei vostri tatuaggi è pari, allora potete stare tranquilli che nessun maleficio si abbatterà su di voi :p

Porca miseria ma ora che ci penso i miei sono pari ecco perchè! Ora riesco a spiegarmi come mai la scorsa settimana ho spaccato la macchina...vabbè per sicurezza me ne faccio fà n'altro e viaggiareee!

venerdì 25 settembre 2015

Tatuaggi Blackwork

Tatuaggi Blackwork:
di cosa si tratta esattamente?

Di solito, gli amanti dei tatuaggi possono scegliere fra due tipologie di tattoo: quelli colorati, e quelli in bianco e grigio/nero.
 I tatuaggi Blackwork sono sostanzialmente quelli monocromo, aree di colore nero più o meno grandi, motivi geometrici e vere e proprie opere d’arte grafica che abbelliscono il nostro corpo in base alle nostre preferenze.

I Blackwork tattoo possono essere semplici e poco intricati, oppure molto complessi, tutto sta in base ai vostri gusti e al vostro stile.
Si tratta di tatuaggi monocolore di grande impatto,tatuaggi che possono coprire una piccola parte del corpo, oppure una parte
molto più vasta, fino anche al 90%
del vostro corpo.







giovedì 24 settembre 2015

Peter Aurisch come Picasso





Peter Aurisch artista berlinese sta facendo letteralmente impazzire gli amanti di Picasso.

La deformazione e la moltiplicazione del punto di vista, l'utilizzo di figure geometriche e linee molto marcate rimandano inequivocabilmente alla corrente artistica del cubismo. Il risultato è una serie di tatuaggi splendidi e davvero unici.


"Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole."  Picasso










mercoledì 23 settembre 2015

Auguri Tatuaggeria... e Vinci un Tattoo!

Vi invitiamo tutti a festeggiare il nostro primo anno di attività. Per l'occasione verrà realizzata una estrazione per la Vincita di un tatuaggio di 10cmx10cm .
Per partecipare all'estrazione basta inviarci una e-mail a margotlivi@gmail.com con i vostri dati (nome, cognome, città, telefono) oppure potete stampare il volantino, compilarlo e consegnarlo da noi in studio. I dati saranno raccolti fino al 16 Ottobre e l'estrazione sarà fatta durante i festeggiamenti il 17 Ottobre. Buona Fortuna!

martedì 22 settembre 2015

Old & New School Tattoos

 I tatuaggi old School (o old Skool) diventano popolari nel 1920. Si caratterizzano per essere generalmente di grandi dimensioni, realizzati con colori pieni e dagli spessi contorni blu o neri. Il padre della vecchia scuola è sicuramente “Sailor Jerry” Collins, statunitense che si arruolò nella Marina in tenera età e familiarizzò con l’arte del tatuaggio durante i suoi viaggi attraverso al Polinesia, dove i tatuaggi erano già molto comuni. In seguito il giovane si trasferì alle Hawaii, dove aprì un negozio di tatuaggi che diventò presto la meta preferita per i marinai che attraversavano quelle acque.

La New School invece si propone di rappresentare tali soggetti in maniera più moderna, principalmente attraverso uno stile rivisitato che si concentra sull’esasperazione di quello tipico della “vecchia scuola”; linee ancor più marcate e definite, una quasi totale assenza di sfumature ed ombreggiature e, soprattutto, colori più accesi e spesso tonalità davvero vivaci, ottenute con l’utilizzo di inchiostri che in alcuni casi sono addirittura simili al fluorescente.
Questo stile, che potremmo definire decisamente più odierno e al passo con le mode del momento, è in realtà l’unica vera differenza tra la New School e la Old School; spesso infatti se si ricercano disegni provenienti dalle due scuole, ci si imbatte in soggetti del tutto simili. Ad ogni modo quello che salta all’occhio è proprio la colorazione che appare decisamente più vivida nel tattoo New School.
Altra piccola differenza tra i due stili è la presenza, pur sporadica, di qualche tratto sfumato nel tatuaggio New School, a differenza di quanto accade per i tattoo della “vecchia scuola” che ne sono sempre, totalmente privi, rimanendo piatti e bidimensionali.


 I soggetti sono numerosi : simboli patriottici, volatili, pinup, navi, serpenti, ancore, cuori, pugnali, pistole, stelle marine, dadi, rose, ciliegie, sirene sono i più comuni. Analizziamone qualcuno:

 Ancora e Rosa dei Venti

 Una delle principali icone della filosofia Old School è l'ancora, simbolo di stabilità, sicurezza, mare. E’ chiaramente legato al mondo della marina, anche se per fortuna non occorre essere marinai per decidere di farsene uno, e veniva scelto per mostrare una personalità risoluta, in grado di mantenersi salda nonostante i mari in tempesta della vita.

La rosa dei venti è un altro tatuaggio molto, molto popolare.
Rappresenta in genere quello che in mare aperto è il motore primo di sostentamento e di movimento, i venti che spirano da ogni direzione.
Ancora una volta si gioca tra guadagno e perdita, tra vittoria e sconfitta, sulla pericolosità della stessa cosa che provvede a sfamarci.
Un tattoo molto in voga tra i giovani, che vedono in questo simbolo un qualcosa di magico e di semplice: proprio tutto quello che basta ad un tatuaggio old school per rimanere alla moda per centinaia di anni.

Sirena


Le sirene sono creature mitiche che abitano i mari, capaci di attrarre e stordire i marinai e far scontrare le loro navi sugli scogli. Chi di voi non ha mai guardato un film o un cartone animato con protagoniste queste fantastiche creature?!?
Basterebbe fare un excursus storico nalla Grecia di un tempo, per trovare migliaia di storie che raccontano le vicende di impavidi marinai e delle belle fanciulle metà donna e metà pesce.
Le sirene sono da sempre simbolo della fascinazione che il mare esercita sugli uomini, simbolo anche dell’energia femminile e del pericolo intrinseco ad essa, tutto risiedente nella capacità di attrarre gli uomini e fargli perdere il lume della ragione.
Belle e pericolose: proprio come le donne amate dai marinai.


Faro


Gia’ dall’antica Grecia il faro e’ legato a doppio filo al mondo della vita marittima, la sua presenza indica che la costa e’ vicina, e che il viaggio dei marinai per quel giorno e’ giunto al termine.
Naturalmente tatuarsi un faro richiama  l’idea di avere sulla pelle una guida, il giusto percorso durante la vita.
Al contrario di una rondine o di una rosa, il faro traditional non e’ stato cosi’ popolare agli inzi del ‘900, ma e’ entrato nella cultura del tatuaggio verso gli anni 30 e 40.
Agli inizi erano sempre marinai e pescatori a tatuarsi questo simbolo, gente che col mare vive e trae sostentamento da esso.
Avvicinandosi ai giorni nostri  il faro traditional ha assunto anche significati più spirituali, oltre alla classica “guida verso casa”,

Cuore

Da sempre simboleggia la nostra anima e nostri sentimenti, ed è utilizzato dai marinai in genere accompagnato ad una pergamena, pergamena che recita il nome della fidanzata, della moglie o più semplicemente mamma.
In passato, ma ancora oggi, è stato l’emblema dell’amore e dei rapporti tra persone care. Per cui, se state pensando ad un cuore per ricordare anche sul vostro corpo il legame al quale più tenete… state facendo la scelta giusta.
Il consiglio che possiamo darvi è quello di stilizzare o colorare in semplicità il vostro tatuaggio, che è sempre un disegno inciso sul vostro corpo.





Gufo

Questo animale fa parte dell’immaginario delle culture più antiche del mondo. I sumeri ritraevano alcune loro divinità con una coppia di gufi, che rappresentavano la morte. Gli egizi lo utilizzavano come simbolo dell‘aldilà, mentre la civetta rappresentava proprio l’anima che lasciava il corpo dopo il trapasso.
Per i persiani invece, il gufo era il vero e proprio angelo della morte, quello che arrivava tra gli umani a distribuire sentenze e a portare le anime nell’altro mondo. 
Storie particolarmente intriganti e spaventose, soprattutto se associamo queste note culturali con la vera essenza di questo animale: vive di notte, emette suoni piuttosto sinistri, difficilmente si avvicina ai consessi umani, anche se è possibile percepirne la presenza anche a centinaia di metri di distanza.
Anche nell’Africa nera il gufo veniva associato alla morte: era omicida preferito dai maghi e dagli stregoni, e il suo potere era fondamentale per i più potenti maestri di magia nera.


Tatuaggi...è Boom in Italia

L'unica cosa destinata ad accompagnarci per tutto il nostro (si spera lungo) percorso di vita saranno i tatuaggi e così L'Iss (Istituto superiore di sanità) ci dice che 13 Italiani su 100 sono tatuati.
Pare infatti che gli Italiani abbiano smesso di temere gli aghi e i tatuaggi e abbiano deciso di incidere la propria pelle, andando a raggiungere picchi statistici di incidenza impensabili quando il tatuaggio veniva visto come elemento di esclusione sociale o identificativo di determinate sottoculture giovanili.

tatuaggiitaliasettemilioni
Un recente indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità ha mostrato come il fenomeno dei tatuaggi abbia raggiunto proporzioni enormi nel nostro Paese, andando a contagiare circa sette milioni di individui, pari al 12,8% della popolazione complessiva italiana, con un netto aumento di incidenza tra donne e giovanissimi.
Nell'ampia schiera dei tatuati italiani, il 13,8% del totale è rappresentato da donne, mentre circa l'8% è costituito da minorenni e giovanissimi, i quali possono accedere alla pratica solo tramite autorizzazione genitoriale.
L'ampio censimento della popolazione tatuata effettuato dai ricercatori dell'ISS ha infatti evidenziato come l'età media in cui si decide di farsi il primo tatuaggio si sia drasticamente abbassata alla soglia dei 25 anni e come sulla media complessiva influisca quell'ampia schiera di minorenni per la quale l'idea di avere un marchio indelebile (o quasi) sulla pelle non rappresenta un problema in ottica futura.

Fortunatamente, in tutta questa corsa all'eternità, pare che la stragrande maggioranza di coloro che hanno deciso di farsi tatuare (circa il 92,2% degli intervistati) si dichiari pienamente soddisfatta della scelta operata e che solo un'esigua percentuale pari al 4,3% del totale abbia deciso di ricorrere ai complessi metodi di rimozione sulla scia di un pentimento evidentemente insormontabile.
Da un punto di vista sanitario, i tatuaggi non comportano particolari rischi per la salute a patto di attenersi alle basilari norme igieniche e di evitare come la peste quegli studi semi-abusivi all'interno dei quali rischi legati alla contrazione di patologie virali aumentano a dismisura e il fatidico “finché morte non vi separi” potrebbe non essere un periodo lungo quanto postulato al momento di tatuarsi.

mercoledì 16 settembre 2015

Frida Kahlo a te Sorella


Frida Kahlo

I colori del dolore

 


"La rivoluzione è l'armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita"
 Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón nasce il 6 luglio 1907 a Coyoacán (Messico) ed è la figlia di Wilhelm Kahlo, a cui è molto legata affettivamente, uomo semplice e simpatico, ebreo, amante della letteratura e della musica e pittore emigrato in Messico dall'Ungheria. Non è ricco e quindi esercita vari mestieri, tra cui il commesso in una libreria, con alterna fortuna, poi diventa un fotografo di talento e probabilmente ispira alla figlia Frida un certo modo di "inquadrare" l'immagine.
Appena giunge in Messico, Wilhelm Kahlo cambia il suo nome in Guillermo e dopo un primo matrimonio da cui resta vedovo si sposa nel 1898 con Calderon y Gonzales, figlia di una messicana e di un indios, nata a Oaxaca, antichissima città azteca. I due sposi hanno quattro figli e Frieda è la figlia più vivace e ribelle dei quattro.

Frida_Kahlo
Una volta adulta, cambierà il nome originario Frieda - nome assai usuale in Germania che discende dalla parola "Fried" e che significa "pace" - in Frida per contestare la politica nazista della Germania.
Frida Kahlo è senza ombra di dubbio la pittrice messicana più famosa ed acclamata di tutti i tempi, diventata famosa anche per la sua vita tanto sfortunata quanto travagliata. Sostiene di essere nata nel 1910, "figlia" della rivoluzione messicana e del Messico moderno. La sua attività artistica troverà grande rivalutazione dopo la sua morte, in particolare in Europa con l'allestimento di numerose mostre.
Alla nascita Frida è affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiano per poliomielite, essendone affetta anche la sorella minore; fin dall'adolescenza manifesta talento artistico ed uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. Da questo contesto nascerà il tema dell'autoritratto. Il primo che dipinge è per il suo amore adolescenziale, Alejandro. Nei suoi ritratti raffigura molto spesso gli aspetti drammatici della sua vita, il maggiore dei quali è il grave incidente di cui rimane vittima nel 1925 mentre viaggia su un autobus e a causa del quale riporta la frattura del bacino.
I postumi di quell'incidente (un palo le avrebbe perforato il bacino e a causa delle ferite sarebbe stata sottoposta nel corso degli anni a trentadue interventi chirurgici) condizioneranno la sua salute per tutta la vita, ma non la sua tensione morale. Frida si dedica con passione alla pittura e nonostante il dolore fisico e psichico dei postumi dell'incidente, continua ad essere la ragazza ribelle, anticonformista e vivacissima che era stata prima.
Dimessa dall'ospedale viene costretta a mesi di riposo nel suo letto di casa con il busto ingessato. Questa circostanza forzata la spinge a leggere tanti libri, molti dei quali sul movimento comunista, ed a dipingere.
Il suo primo soggetto è il suo piede che riesce ad intravedere tra le lenzuola. Per sostenere questa passione i genitori le regalano un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che possa vedersi, e dei colori; è qui che inizia la serie di autoritratti. Dopo che le viene rimosso il gesso, Frida Kahlo recupera la capacità di camminare, nonostante i forti dolori che sopporterà e che la accompagneranno per tutti gli anni a venire.
Porta i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore murale dell'epoca, per avere una sua critica. Rivera è un uomo alto, grasso, imponente, che va in giro con dei vecchi pantaloni, una camicia scialba, un vecchio cappello, ha un temperamento geniale, allegro, irruento, famoso per essere un grande conquistatore di donne bellissime e un comunista appassionato. Questi rimane colpito molto positivamente dallo stile moderno della giovane artista tanto che la avvicina alla sua ala e la introduce nella scena politica e culturale messicana.
Frida diventa un'attivista del partito comunista partecipando a molteplici manifestazioni e nel frattempo si innamora dell'uomo che diventa la sua "guida" professionale e di vita; nel 1929 sposa Diego Rivera - per lui è il terzo matrimonio - pur sapendo dei continui tradimenti di cui sarebbe stata vittima. Lei, dal canto suo, lo ripagherà allo stesso modo, anche con esperienze bisessuali.
In quegli anni al marito Rivera sono ordinati alcuni lavori negli USA, come il muro all'interno del Rockefeller Center di New York, o gli affreschi per la fiera internazionale di Chicago. A seguito dello scalpore suscitato dall'affresco nel Rockefeller Center, in cui un operaio è raffigurato palesemente col volto di Lenin, gli vengono revocati i mandati di tali incarichi. Nello stesso periodo in cui la coppia soggiorna a New York, Frida rimane incinta: a gravidanza inoltrata avrà un aborto spontaneo a causa dell'insufficienza del suo fisico a sopportare una gestazione. Questo accaduto la sconvolge molto tanto che decide di tornare in Messico con il marito.
I due decidono di vivere in due case separate collegate da un ponte, in modo da avere ognuno i propri spazi "artistici". Divorziano nel 1939 a causa del tradimento di Rivera con la sorella di Frida.


Non passa molto tempo e i due si riavvicinano; si risposano nel 1940 a San Francisco. Da lui assimila uno stile intenzionalmente "naïf" che porta Frida a dipingere piccoli autoritratti stimolati all'arte popolare e ai folclori precolombiani. Il suo obiettivo è di affermare in maniera inequivocabile la propria identità messicana ricorrendo a soggetti tratti dalle civiltà native.
L'afflizione maggiore dell'artista è quella di non aver avuto figli. Dell'appassionata (e all'epoca discussa) storia d'amore con Diego Rivera è testimone un diario personale di Frida Kahlo. Le cronache dicono che abbia avuto numerosi amanti, di ambo i sessi, con personaggi di spicco che non passano inosservati come il rivoluzionario russo Lev Trotsky ed il poeta André Breton. E' molto amica e probabilmente amante di Tina Modotti, militante comunista e fotografa nel Messico degli anni Venti.
La vita e le opere della pittrice messicana Frida Kahlo esercitano un grandissimo fascino artistico e un forte impatto emotivo. Per alcuni questa artista coraggiosa sarà ricordata nei tempi come la più grande pittrice del Novecento.
Tre importanti esposizioni le sono dedicate nel 1938 a New York, nel 1939 a Parigi e nel 1953 a Città del Messico. L'anno successivo a quest'ultima mostra, il 13 luglio 1954, Frida Kahlo muore nella sua città natale. La sua abitazione di Coyoacán, la "Casa Azzurra", meta di migliaia e migliaia di visitatori, è rimasta intatta, così come volle Diego Rivera che la lasciò al Messico. E' una casa meravigliosa, semplice e bellissima, con muri colorati, luce e sole, piena di vita e di forza interiore come fu la sua proprietaria.
Il 21 giugno 2001 viene emesso un francobollo negli Stati Uniti che riporta l'effige di Frida Kahlo (scelta da un autoritratto eseguito nel 1933), il primo francobollo che ritrae una donna ispanica.
 

mercoledì 9 settembre 2015

Domenico Tiburzi...Brigante Maremmano




 Chiamato da tutti "Domenichino", fu il più famoso brigante della Maremma, divenuto una leggenda tra gli abitanti della provincia di Grosseto.




Rappresenta un esempio di criminalità nata come risposta alle ingiustizie della società. Dai grandi proprietari pretendeva la "tassa del brigantaggio" e in cambio garantiva protezione agli stessi proprietari terrieri (praticamente un pizzo).
Divenne un eroe popolare, il brigante buono e soccorrevole che uccideva "perché fosse rispettato il comando di non uccidere". Eliminò, infatti, molti briganti che si erano distinti per la loro prepotenza e cattiveria, quando capì che non sarebbe riuscito con la persuasione a ridurli a più miti comportamenti. Egli distingueva bene la legge dalla giustizia e lui stesso si era nominato protettore della giustizia anche contro la legge dello stato.
(wikipedia)

Questo è un nostro omaggio a tutte le persone che hanno sacrificato la propria vita per le ingiustizie inflitte ai popoli ed anche se non condividiamo la scelta della violenza come arma per reprime la stessa, ma in quegli anni l'etica e la scelta della non-violenza come arma ancora era utopia e questo ci fà essere sempre positivi sul nostro futuro perchè fra 100 anni la gente possa vedere la non-violenza come unica arma per arrivare alla pace dei popoli.

Peace & Love



martedì 8 settembre 2015

Addio cicatrici: ecco i tatuaggi per camuffarle




I tatuaggi possono diventare dei validi alleati quando si tratta di voler camuffare delle fastidiose cicatrici che segnano la nostra pelle. Grazie infatti a sapienti giochi di forme e di colori possono essere "inglobate" nel disegno fino a sparire. Il sito Smosh ha raccolto alcuni degli esempi di tattoo ben riusciti, nei quali fiori o farfalle stilizzate prendono il posto delle vecchie ferite