Una forma d' Arte senza dubbio più
impressionante e psichedelica che si può applicare al mondo dei Tattoos. Non solo l’Artista deve avere parecchia creatività, ma
ci vuole anche una mano molto abile per dare vita all’idea che si ha in
testa. Ecco a voi qualche esempio di quest'arte applicata in modo davvero autentico.
La Tatuaggeria da Margot Livì potete trovarla a Roccastrada in Largo Garibaldi n° 13 (Grosseto) dal martedì al sabato dalle 12:30 alle 20:00 Per info tel. 0564563378 - 3407687542
lunedì 31 agosto 2015
giovedì 27 agosto 2015
I Tatuaggi Sacri
Roma, (askanews) - A differenza dei paesi vicini, la Thailandia ha
conservato la millenaria arte dei tatuaggi sacri: una tradizione che per
alcuni stranieri, la più celebre dei quali è Angelina Jolie, è
diventata una moda.
Preghiere e meditazione sono il rituale obbligatorio prima di una seduta di tatuaggio sacro, in lingua thai "sak yant", che, secondo la leggenda dona forza, salute o ricchezza a chi si fa tatuare. Un tempo riservati ai guerrieri, oggi questi tatuaggi si sono diffusi in tutti gli strati sociali della Thailandia e vengono molto apprezzati anche dai turisti.
"E' soprattutto la bellezza unica dei disegni che attira gli stranieri - spiega questo maestro tatuatore - e dopo di che sanno che queste lettere incise sulla loro pelle possono aiutarli a essere più forti".
I tatuaggi richiamano infatti preghiere, disegni geometrici o figure mitologiche. Il maestro tatuatore - chiamato 'ajarn' - sceglie il disegno, in base alla personalità della persona che si trova di fronte. L'esperienza di un ragazzo americano: "Ho finalmente trovato l'ajarn perfetto per me. E' come un fratello, un mentore".
Ma la passione degli stranieri per questi tatuaggi sacri non è ben vista in Thailandia. La professoressa di storia dell'arte all'Università di Bangkok Sukanya Sujachaya: "Oggi è una moda, ma questi tatuaggi non possono essere venduti solo per la loro bellezza. Le credenze vanno rispettate".
Preghiere e meditazione sono il rituale obbligatorio prima di una seduta di tatuaggio sacro, in lingua thai "sak yant", che, secondo la leggenda dona forza, salute o ricchezza a chi si fa tatuare. Un tempo riservati ai guerrieri, oggi questi tatuaggi si sono diffusi in tutti gli strati sociali della Thailandia e vengono molto apprezzati anche dai turisti.
"E' soprattutto la bellezza unica dei disegni che attira gli stranieri - spiega questo maestro tatuatore - e dopo di che sanno che queste lettere incise sulla loro pelle possono aiutarli a essere più forti".
I tatuaggi richiamano infatti preghiere, disegni geometrici o figure mitologiche. Il maestro tatuatore - chiamato 'ajarn' - sceglie il disegno, in base alla personalità della persona che si trova di fronte. L'esperienza di un ragazzo americano: "Ho finalmente trovato l'ajarn perfetto per me. E' come un fratello, un mentore".
Ma la passione degli stranieri per questi tatuaggi sacri non è ben vista in Thailandia. La professoressa di storia dell'arte all'Università di Bangkok Sukanya Sujachaya: "Oggi è una moda, ma questi tatuaggi non possono essere venduti solo per la loro bellezza. Le credenze vanno rispettate".
mercoledì 26 agosto 2015
Tatuaggio: Il simbolismo sulla pelle fin dagli albori
I 57 tatuaggi presenti sul corpo di Oetzi, l'uomo mummificato, vecchio
di 5300 anni, trovato nei ghiacciai del Tirolo, sono stati fatti con la
fuliggine d'un fuoco che conteneva cristalli scintillanti e pietre
preziose colorate, secondo uno studio di prossima pubblicazione nel
Journal of Archaeological Science. La determinazione appoggia una
precedente ricerca che associava i tatuaggi con trattamenti d'agopuntura
per malattie croniche, subiti dall'uomo dei ghiacci, il cui corpo è
stato trovato congelato, straordinariamente ben conservato, nel
ghiacciaio alpino del Similaun nel 1991. I risultati suggeriscono anche
che gli uomini preistorici fossero anticamente tatuati, ben prima degli
inchiostri commerciali e delle macchinette da tatuaggio elettriche.
"Posso immaginare che alcuni utilizzassero materiale appuntito, forse spine, immerse nella fuliggine, per poi trafiggersi la pelle, o provocarsi cicatrici e mettere la fuliggine nella ferita dopo l'inserimento, il che permette di guarire la ferita in modo che mantegna il colore del materiale", ha detto a Discovery News la direttrice della ricerca, Maria Anna Pabst .
Grazie alla microscopia ottica e a varie tecniche di microscopia elettronica potente, Pabst, professoressa presso l'Istituto di Biologia Cellulare dell'Università Medica di Graz, e i suoi colleghi hanno analizzato alcuni dei tatuaggi di Ötzi. I tatuaggi scelti per questo studio consistevano in segni lineari, così come un tatuaggio distintivo a forma di croce sul ginocchio destro.
. L'ingrandimento della pelle disegni ha rivelato che i tatuaggi consistevano di fuliggine, probabilmente raccolta da un focolare, insieme con diversi cristalli di silicati, come quarzo e almandino, un tipo di granato porpora.
"Posso immaginare che alcuni utilizzassero materiale appuntito, forse spine, immerse nella fuliggine, per poi trafiggersi la pelle, o provocarsi cicatrici e mettere la fuliggine nella ferita dopo l'inserimento, il che permette di guarire la ferita in modo che mantegna il colore del materiale", ha detto a Discovery News la direttrice della ricerca, Maria Anna Pabst .
Grazie alla microscopia ottica e a varie tecniche di microscopia elettronica potente, Pabst, professoressa presso l'Istituto di Biologia Cellulare dell'Università Medica di Graz, e i suoi colleghi hanno analizzato alcuni dei tatuaggi di Ötzi. I tatuaggi scelti per questo studio consistevano in segni lineari, così come un tatuaggio distintivo a forma di croce sul ginocchio destro.
. L'ingrandimento della pelle disegni ha rivelato che i tatuaggi consistevano di fuliggine, probabilmente raccolta da un focolare, insieme con diversi cristalli di silicati, come quarzo e almandino, un tipo di granato porpora.
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